venerdì 17 febbraio 2017

E ADESSO RISPONDI! LE 5 DOMANDE A RENZI SUI TRAFFICI DELINQUENZIALI DEL SUO ADORATO PAPARINO


Cinque domande dirette all’ex premier e un hashtag ad hoc: #RenziConfessa. A lanciarli dal blog di Beppe Grillo è Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente di prima linea del M5S, che interviene a muso duro sulla vicenda Consip che vede indagato il padre del segretario del Pd.

“Ieri – esordisce il grillino – nell’ambito dell’inchiesta Consip, una presunta corruzione su un mega appalto da 2,7 miliardi di euro, è stato indagato il padre di Matteo Renzi, Tiziano, per il quale si ipotizza il reato di concorso in traffico di influenza. Il personaggio al centro delle indagini è tale Alfredo Romeo, che si è aggiudicato appalti per oltre 600 milioni, i Pm stanno cercando di capire come e se è stato favorito e se c’è stata corruzione. Per la stessa vicenda sono indagati per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento il ministro Luca Lotti (braccio destro di Renzi e attuale ministro dello Sport) e il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette”.

“I giornali, con le eccezioni dagli articoli de La Verità e del Fatto Quotidiano, fino ad ora hanno trascurato questa inchiesta (chissà come mai) e anche oggi più che dare la notizia, la “nascondono” in prima pagina, una nuova tecnica disinformativa: vi sfido a trovarla. Al di là di quello che valuterà la magistratura, qui ci sono delle domande a cui l’uomo che ha ‘governato’ il Paese per oltre mille giorni deve dare risposta a tutti gli italiani”.

Seguono le 5 domande a Matteo Renzi.

“1. Eri a conoscenza delle attività che stavano portando avanti il ministro Lotti e tuo padre?;

2. Hai mai alloggiato in uno degli alberghi di Alfredo Romeo? Hai pagato regolarmente o sei stato ospitato?;

3. Alfredo Romeo ha mai finanziato la tua fondazione o una delle tue campagne elettorali? A quanto ammontano le sue donazioni?;

4. Hai mai avuto contatti pubblici o incontri privati con Alfredo Romeo? In che occasioni? Quale era la motivazione ufficiale? E’ registrato da qualche parte?;

5. Sapevi del sistema di pagamenti su cui indaga la magistratura e dell’esistenza dell’inchiesta? E’ possibile che a causa tua ci siano state fughe di notizie?”.

Infine l’hashtag: “#RenziConfessa”

L’inchiesta Consip. Nell’indagine, che di fatto viene coordinata da due Procure (Roma e Napoli), il focus principale degli inquirenti è rivolto alla gara d’appalto, bandita nel 2014, denominata Fm4 (facility management) del valore di 2,7 miliardi di euro e che era stato suddiviso in una serie di lotti. In questa vicenda risulta indagato l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, con il quale Tiziano Renzi avrebbe avuto dei contatti sui quali si concentra ora l’attenzione degli inquirenti. I magistrati intendono anche approfondire i rapporti tra il padre dell’ex premier e l’imprenditore toscano Carlo Russo, coinvolto nell’inchiesta Consip e in contatto con Romeo.

Agli atti dell’indagine anche decine di intercettazioni telefoniche acquisite nel filone napoletano dell’inchiesta tra Romeo e l’ex deputato Italo Bocchino, “consulente” dell’imprenditore: secondo i pm di Napoli l’esponente politico avrebbe dato, come si legge in un recente decreto di perquisizione, “indicazioni a Romeo su quando e come pagare e su come compiacere i rappresentanti della ‘cosa pubblica’ con denari e altre utilità”. Circostanza seccamente smentita da Bocchino.

Per l’inchiesta Consip, nel dicembre scorso, dopo aver ricevuto gli atti da Napoli, i pm capitolini hanno ascoltato il ministro dello Sport Lotti e il comandante generale dell’Arma, Del Sette. Entrambi hanno respinto le accuse, sostenendo di non aver mai rivelato ai vertici di Consip l’esistenza di indagini.

In particolare Lotti, interrogato il 27 dicembre scorso, ha affermato di “non avere mai saputo nulla di indagini” relative alla Consip. Riferendosi all’amministratore delegato della società, Luigi Marroni, che sentito come persona informata sui fatti dai magistrati di Napoli aveva fatto il nome dell’allora sottosegretario, Lotti ha detto di “non frequentarlo” e di “averlo visto solo due volte nell’ultimo anno”.

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