giovedì 23 febbraio 2017

Il Pd non litiga per il bene dei cittadini, ma per poltrone e potere loro


Di Pierre Cantagallo

Se solo tutto quel tempo si fosse impiegato per prendere scelte giuste e concrete per i cittadini, a quest’ora, forse, il Partito Democratico avrebbe riacquistato un po’ di credibilità. E invece no.


E poi Renzi? Lui che non ha più credibilità, colui che aveva promesso a milioni di italiani di lasciare la politica sta ancora lì a dettar regole e leggi con il falso gioco del “mi dimetto per candidarmi”? E’ sempre il solito gioco.

La solita lotta “tra di loro” di chi della politica ha fatto un vero proprio lavoro, per la vita e per la svolta economica. Gruppi, minoranze, maggioranze, seggi, segreteria. Sì, tutti lì in lizza per la fetta di torta più grande. Spintoni platonici per raggiungere la vetta di un Partito che ormai non ha più nulla da dare agli italiani. Hanno la faccia come il culo.

Questi personaggi che hanno rovinato l’Italia, approvato più di dieci provvedimenti a favore delle banche e nessuno a favore dei cittadini. Le leggi sull’Ilva di Taranto, il respingere il reddito di cittadinanza o il rifiutarsi di aiutare la piccola e media impresa li qualifica per quello che sono: occupatori di poltrone e potere.

Questo ennesimo teatrino dell’Assemblea nazionale, contornata da un patetico inno italiano, nella quale si sono scannati per dividersi i seggi in Parlamento e non per parlare di leggi a favore del popolo italiano, è la conferma del fatto che il Pd è un partito che oramai rappresenta solo i poteri forti. Non ci si può dimenticare di una disoccupazione giovanile che supera il 40% e dei fallimenti delle politiche attive (Jobs Act e Garanzia Giovani), di un debito pubblico che cresce sempre più e delle solite mancette che, invece di aumentare i consumi e il benessere del cittadino, hanno soltanto creato altro debito.

E allora, di cosa vogliamo parlare? Vogliamo continuare a parlare di Renzi, Gentiloni (il premier del Pd e di Ncd, non dei cittadini) e del quarto governo abusivo? Oppure vogliamo iniziare a parlare di programmi concreti per risollevare il Paese e soprattutto di un reddito di cittadinanza, che permetterebbe, una volta per tutte, di aiutare i poveri che aumentano ogni giorno di più? Iniziamo a parlare meno di poltrone e iniziamo concretamente ad agire sulle vere necessità di questo Paese.

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