Qualche piccolo segnale che il Matteo Renzi visto al Lingotto non è più lo stesso c’è stato. Già nel suo discorso di apertura alla convention per lanciare la sua candidatura alla segreteria del Pd, l’ex premier ha puntato tutto su toni ovattati e diplomatici. Come riporta Marcello Sorgi su La Stampa, Renzi è sembrato più democristiano, nel senso meno negativo che ne se possa intendere. La batosta del 4 dicembre scorso ha spazzato quasi del tutto i toni altezzosi e la sicurezza senza fondo che osteggiava quando era a Palazzo Chigi.
Dopo la batosta referendaria, Renzi ha dovuto digerire la bocciatura della Corte costituzionale sulla sua legge elettorale. Poi il terremoto della scissione del suo partito, un disastro dopo l’altro che farebbero riconsiderare i propri passi chiunque, anche uno come lui che un tempo l’autocritica non sapeva neanche dove abitasse. Oggi invece la invoca, quasi credendoci. Sotto sotto, Renzi ha capito di non essere invincibile, anzi le sue parole lo tradiscono e dimostrano quanto cominci a sospettare che la sconfitta elettorale possa essere dietro l’angolo.
FONTE
sconfitta elettorale ... che belle parole
RispondiEliminaHa già il trolley pronto, per scappare
RispondiEliminaLa bocciatura della Corte costituzionale sulla sua legge elettorale non è affatto una batosta. Era pianificata e voluta e fa parte di una serie di tecniche per non farci votare e mantenere il potere contro il volere del popolo.
RispondiEliminaAssolutamente vero!
EliminaIn galera lui, il padre, la madre,il cognato , il cerchio magico e il giglio
RispondiEliminaIn galera lui, il padre, la madre,il cognato , il cerchio magico e il giglio
RispondiEliminaPiù che lui, mi piace sentire che a vacillare sia la classe sociale dei "sistemati nel sistema", prima sempre pronti a sostenersi nelle strutture della malapolitica organizzata.
RispondiEliminaPapa Francesco lo farà santo: il santo protettore dei corrotti.....
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