giovedì 16 marzo 2017

CARLO FRECCERO ELOGIA IN DIRETTA IL M5S: "IL LORO LAVORO E' STRAORDINARIO"

CARLO FRECCERO ELOGIA IN DIRETTA IL M5S
Un grandissimo Carlo Freccero elogia in diretta i parlamentari del Movimento Cinque Stelle: "Il loro è un lavoro egregio, straordinario". Diffondiamo!



Carlo Freccero (Savona, 5 agosto 1947) è un autore televisivo e scrittore italiano.
Dagli inizi con Fininvest alla tv francese[modifica | modifica wikitesto]
Nei primi anni ottanta fu direttore dei palinsesti di Canale 5 e Italia 1. Nel 1982 lavorò a Rete 4 (l'allora proprietaria era Arnoldo Mondadori Editore) come curatore della programmazione del canale. Nel 1986 venne nominato da Silvio Berlusconi direttore dei programmi di La Cinq (prima tv privata francese), poi, nel 1991, direttore di Italia 1. Nel 1993 divenne consulente di Rai 1 e l'anno successivo fu di nuovo a Parigi come responsabile della programmazione di France 2 e France 3.

La direzione di Rai 2[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1996 Freccero venne nominato dalla RAI nuovo direttore di Rai 2, prendendo il posto di Gabriele La Porta. Durante la sua direzione Rai 2 assunse l'identità di rete giovane, sperimentale, alternativa e provocatoria. Tra i volti che fecero parte della sua rete si ricordano Sabina, Corrado e Caterina Guzzanti, Serena Dandini, Fabio Fazio, Gad Lerner, Daniele Luttazzi, Michele Santoro e Piero Chiambretti. I programmi proposti dalla sua rete (Satyricon, Sciuscià, Il raggio verde e L'ottavo nano) durante la campagna elettorale del 2001 furono ritenuti scomodi da parte del centrodestra, guidato da Silvio Berlusconi, il quale nel 2002 pronunciò il noto editto bulgaro che portò all'allontanamento dalle reti RAI di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi (questi ultimi andavano in onda su Rai 2).

L'allontanamento e il ritorno in RAI[modifica | modifica wikitesto]
Nel maggio 2002 Freccero venne rimosso dalla direzione di Rai 2 e al suo posto arrivò Antonio Marano, in quota alla Lega Nord. Nel 2003 fu allontanato da funzioni di responsabilità in RAI, ma tornò a lavorarvi, seppure in un ruolo meno visibile, come autore della trasmissione televisiva cult Rockpolitik (ottobre 2005).

Nel 2005 fu tra i promotori, presso l'Università di Roma Tre, di Universytv. Nel giugno del 2007 diventò coordinatore del progetto cultura e della promozione della città della giunta genovese guidata da Marta Vincenzi[1].

La Presidenza di RAI SAT[modifica | modifica wikitesto]
Il 5 luglio 2007 fu nominato Presidente di Rai Sat, mentre a febbraio 2008 presentò il suo palinsesto[2]. Ricoprì la carica di presidente di Rai Sat fino al 18 maggio 2010, dopo l'uscita dei canali di Rai Sat dal pacchetto Sky e il loro nuovo posizionamento nell'offerta Rai per il digitale terrestre.

La fondazione e la direzione di Rai 4[modifica | modifica wikitesto]
Nel 14 luglio 2008 fu nominato direttore del nuovo canale televisivo Rai 4. Il 18 novembre 2009 venne mandato in onda lo spot di un nuovo programma, dal titolo Sugo - sessanta minuti di gusto e disgusto, in cui il direttore di Rai 4 era protagonista, insieme a due trans, di una scenetta irriverente, scatenando non poca polemica tra le compagini della Rai e della politica. Ciò avvenne nel pieno dello scandalo che aveva colpito Piero Marrazzo, al tempo Presidente della Regione Lazio, portato agli onori dei media i temi della prostituzione transessuale. In una nota Freccero dichiarò: "Io relegato nello scantinato digitale della tv pubblica perché provocatorio e scomodo".

Nel luglio 2010, in un'intervista al giornale Il Riformista fatta dopo la vittoria di Paolo Ruffini sulla Rai riguardo alla direzione di Rai 3 e lo stop alle nomine dei direttori di Rai 2 e di Rai News, Freccero rivendicò la direzione della struttura Rai Gold affermando che la struttura orfana di Ruffini gli spettava di diritto visto che coordina la rete che dirige e Rai Movie[3].

Nell'aprile 2012 venne sospeso dall'attività di responsabile di Rai 4 per 10 giorni a causa di una telefonata di insulti e minacce dello stesso al giornalista di Libero Francesco Borgonovo[4], che aveva criticato la messa in onda della serie televisiva Fisica o chimica[5]. Freccero definì il provvedimento disciplinare «vergognoso e umiliante» e annunciò di fare ricorso al giudice del lavoro, dicendosi pronto anche allo sciopero della fame[6].

Il 5 agosto 2013 andò in pensione lasciando la direzione di Rai 4[7][8].

La candidatura a presidente della RAI[modifica | modifica wikitesto]
Nel maggio 2012, in una conferenza stampa indetta durante il Festival internazionale del giornalismo di Perugia, Freccero annunciò ufficialmente la sua candidatura al fianco di Michele Santoro alla guida della RAI, rispettivamente come presidente e direttore generale. Le candidature, annunciate dallo stesso Santoro, furono aspramente criticate da parte della politica, soprattutto dagli esponenti del Popolo della libertà.

Appoggio politico[modifica | modifica wikitesto]
Per le Elezioni politiche italiane del 2013 disse di non essere sicuro di votare e che se proprio dovesse andare alle urne voterebbe la lista Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia per la Camera dei Deputati e Partito Democratico al Senato della Repubblica[9].

Nel giugno del 2014 durante una puntata di Otto e mezzo annuncia di voler entrare in politica.

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Freccero con Pierluigi Pardo e David Parenzo
Dal 2002 al 2012 si è dedicato all'insegnamento nel corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (DAMS) presso l'Università di Roma Tre. Ha tenuto corsi di Linguaggi della televisione generalista e Teoria e tecniche del linguaggio radiotelevisivo. Ha anche insegnato presso la sede di Savona (sua città natale), all'interno del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università di Genova.

Ha scritto inoltre saggi e testi scientifico-divulgativi. Nel 1997 scrisse l'introduzione ai Commentari sulla società dello spettacolo di Guy Debord, per l'edizione Baldini & Castoldi, mentre nel 2006 scrisse la prefazione al volume Queer Tv di Andrea Jelardi e Giordano Bassetti. Freccero è pure autore televisivo.

Al 2015 risulta collaborare con la rivista Rolling Stone ed è ospite al Grand Hotel Chiambretti.

Il 4 agosto 2015 viene eletto membro del Consiglio di Amministrazione della RAI dalla Commissione di Vigilanza RAI proposto dal Movimento 5 Stelle.[10]



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