Secondo l’esclusiva del tg di La 7, Buzzi avrebbe già sostenuto cinque interrogatori in carcere, due a giugno e tre a fine luglio
I politici romani? Famelici. Il Pd? “Mai pagato così tanto prima d’ora”. L’ex amministratore delegato di Ama Franco Pansironi? Famelico e vendicativo. Comincia a parlare Salvatore Buzzi, uno dei massimi esponenti di Mafia capitale, insieme a Massimo Carminati, secondo la procura di Roma.
Secondo l’esclusiva del tg di La 7, Buzzi avrebbe già sostenuto cinque interrogatori in carcere, due a giugno e tre a fine luglio, per difendersi dall’accusa di associazione di stampo mafioso, e raccontare ai magistrati una serie di particolari sulla corruzione ai politici della Capitale.
“Il palazzo della provincia all’Eur, comprato da Zingaretti prima della costruzione? Secondo Odevaine presero soldi il capo di gabinetto Maurizio Venafro, il segretario generale Cavicchia ePeppe Cionci per Zingaretti“. Cionci, è l’imprenditore che aveva raccolto soldi per le campagne elettorali di Zingaretti e di Ignazio Marino: per Buzzi sarebbe coinvolto anche “nella gara per il calore (l’energia negli ospedali del Lazio ndr), un appalto da un miliardo e duecento milioni oggetto di una spartizione millimetrica”. Ma Buzzi va oltre: racconta di avere dato 22 mila euro all’ex capogruppo del Pd in consiglio comunale Francesco D’Ausilio, ma anche il capogruppo Pdl Gramazio.
L’ex presidente del consiglio comunale Coratti, invece, avrebbe detto a Buzzi: “”Il cda Ama è roba nostra ci devi pagare”. “Erano famelici – spiega Buzzi ai pm – noi non il Pd non l’avevamo mai pagato in questo modo. Sempre finanziato volontariamente in campagna elettorale ma così mai, il capogruppo del PdFabrizio Panecaldo era insistente, Nieri ha fatto assumere 4 persone “. “L’ex presidente del municipio di Ostia, Andrea Tassone – invece – ci ha chiesto 26 mila euro per l’appalto delle potature e 6 mila per la spiaggia”. L’ex ad di Ama Pansironi, invece, viene descritto da Buzzi non solo come famelico, ma anche “vendicativo”. “Ci fece togliere l’appalto sui cimiteri che avevamo già vinto: lui raccoglieva anche per la fondazione Nuova Italia diAlemanno“.
A giugno Buzzi voleva patteggiare una condanna a tre anni e sei mesi, ma la procura si era opposta: le ammissioni messe a verbale potrebbero essere sintomo della volontà di trovare un accordo con gli inquirenti.
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