giovedì 27 aprile 2017

ULTIM'ORA - RAI 1 E TG1. E' PAZZESCO VERAMENTE. GUARDATE COSA SUCCEDE IN DIRETTA

Maggioni e Dall’Orto hanno appaltato Rai Uno E Tg1 al Pd

di Franco Bechis

La cifra è fra le più alte che sia mai stata registrata in Rai da quando si censisce la par condicio: 42,37%. E’ la percentuale ottenuta da esponenti del Pd nel mese di marzo 2017 grazie a interviste e dichiarazioni in voci rilasciate in programmi giornalisti della rete ammiraglia della Rai, a Rai Uno, guidata da Andrea Fabiano. Una rete (e un Tg) che stando ai dati sulla par condicio sembra che Monica Maggioni e Antonio Campo Dall’Orto abbiano direttamente subappaltato al Pd.

Stiamo parlando di comparsate a Porta a Porta di Bruno Vespa, alla Vita in diretta, a Uno Mattina, a Domenica In, l’Arena di Massimo Giletti, e negli speciali del Tg1. Un mese in cui il Pd ha letteralmente occupato le trasmissioni della Rai, perché pure unendo le trasmissioni di Rai Due, Rai Tre e Rai Educational la quota ottenuta nel tempo di parola (appunto dichiarazioni e interviste) è un po’ più bassa, ma comunque impressionante: 38,05% complessivo.

Siccome a queste percentuali si deve aggiungere anche il tempo riservato a Paolo Gentiloni premier e ai suoi ministri (21,05% sulla Rete Uno Rai, e 10,88% su tutte le reti della tv pubblica), oltre a quello di altre forze politiche che sorreggono la maggioranza di governo, con gli ultimi dati del monitoraggio di Geca Italia resi pubblici dall’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni è diventato evidente come non mai lo squilibrio dell’informazione politica dell’intera Rai ma soprattutto della sua rete ammiraglia. Il caso riguarda con proporzioni diverse anche il Tg1 di Mario Orfeo, ma è clamoroso nei programmi giornalisti al di fuori dei notiziari.

Di fronte al 42,37% del tempo di parola concesso al Pd (il 67% considerando governo e altre forze politiche di maggioranza), c’è un misero 3,07% concesso alle dichiarazioni e alle interviste del Movimento 5 stelle, una percentuale analoga (3,63%) per la Lega Nord, qualcosina in meno (2,11%) concesso ai Fratelli di Italia di Giorgia Meloni e un contentino riservato a Forza Italia con l’ 8,61% del tempo di parola. Se un dato simile di Rai Uno fosse stato registrato all’epoca di Silvio Berlusconi al governo, sarebbero insorte le piazze, fioccate le multe e si sarebbe chiesta la testa dei dirigenti Rai.

Oggi questi dati da Romania ai tempi di Ceausescu grottescamente stanno suscitando solo lamentele del Pd, che evidentemente mira all’occupazione totale dell’informazione Rai, ritenendo più che sufficiente il pluralismo del confronto fra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. La strategia della lamentela (è stata fatta circolare perfino la voce su una presunta ostilità di una Rai mai così embedded al partito di maggioranza relativa) evidentemente porta frutti copiosi: negli stessi identici programmi in cui il Pd dilaga oggi con quel 42,37% solo un anno prima- nel marzo 2016- aveva ottenuto il 16,26%, sia pure accompagnato da una presenza più robusta (25,51%) di esponenti del governo.

Come accadeva nella Romania di quei tempi cancellata anche la voce degli oppositori più fastidiosi, quelli interni: nemmeno una ospitata o una breve dichiarazione trasmessa in tutto il mese ad esponenti di Art.1-Mdp, gli scissionisti capitanati da Pierluigi Bersani, Roberto Speranza ed Enrico Rossi: zero secondi per loro. E zero secondi pure per chi strizzava l’occhio a loro, come gli esponenti di Sinistra Italiana-Sel.

Diversa ma non troppo la situazione del Tg1. A marzo 2017 il Pd ha ottenuto il 22,56% delle interviste e dichiarazioni, a cui si aggiunge il 28,66% del tempo riservato in voce ai membri del suo governo. Un anno fa il Pd era al 16,21%. La seconda forza politica sul Tg1 (nei sondaggi però sarebbe la prima) è il M5s, cui viene concesso però meno della metà del tempo riservato ai propri beniamini: il 10,69%. Terza forza a cui sono stati aperti i microfoni di Orfeo, Forza Italia. Ma deve accontentarsi del 7,92% degli spazi. Quarto posto per Ap-Ncd, con un 3,28% (il doppio dell’anno precedente) che però si somma all’area di governo, rafforzandola. La Lega di Matteo Salvini deve accontentarsi del 2,81% e la Meloni di un secco uno per cento. Sempre meglio del tempo riservato ai nemici interni del governo: agli scissionisti Pd riservato appena lo 0,80% del tempo di parola, e ai loro colleghi di Si-Sel ancora meno: 0,27%.


L’unica altra rete della tv pubblica dove il Pd raggiunge cifre da capogiro (38,44%) è Rai Tre nei programmi di rete extra tg (Cartabianca, Agorà, Gazebo, Mi manda Rai Tre, Presadiretta e Report). Ma in quel caso è anche a danno della presenza diretta di esponenti del governo, che complessivamente ottengono il 6,89% del tempo di parola. Su Rai Tre curiosamente il secondo partito è la Lega di Salvini: 13,19%, davanti al M5s (9,35%) e a Forza Italia (5,52%).


2 commenti:

  1. ...senza considerare le emittenti indipendenti come le varie radio commerciali... e' una indecenza!

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  2. QUESTA E DITTATURA MEDIATICA,E CERCHIAMO DI OSTACOLARE CON MANIFESTAZIONEI,PRIMA CHE DIVENTI DITATTURA POLITICO MAFIOSA...SVEGLIAMOCI E VOTIAMO IL M.5.S UNICA ALTERNATIVA A QUESTI LADRI,CHE STANNO PORTANDO IL PAESE NELLA M...

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